In un soleggiato weekend di autunno, per la precisione dal 20 al 22 ottobre, Silvia, Nicola, Michele e Mariano, parte del team SeeSaw, sono scattati giù dal letto alle prime luci dell’alba, sono balzati su un treno per raggiungere Brescia e si sono destreggiati con abilità tra workshop e speech. Entusiasmo puro o approccio agile? Agli Italian Agile Days 2022 SeeSaw si è presentata con entrambi gli atteggiamenti, pronta a scoprire i tanti e sempre nuovi metodi per affrontare il lavoro in modo flessibile e interpretare il cambiamento.
Il workshop di Francesca Martinuzzi ci ha svelato come utilizzare elementi grafici (pittogrammi, contenitori di testo, figure e immagini) per trasferire i concetti più complessi. Questo perché l’immagine ha un impatto sulla memoria molto più duraturo rispetto alle parole o ai numeri ed è più facilmente richiamabile dal cervello in qualsiasi momento, insieme al concetto a cui è stata associata.
Abbiamo poi assistito al talk di Andrea Provaglio, dedicato ai decisori aziendali che spesso hanno un’errata concezione del termine “agile”, ritenendolo più un tool da applicare a un ristretto gruppo di team piuttosto che un vero e proprio approccio metodologico dell’intera azienda. Al tempo stesso, anche i responsabili dei diversi team dovrebbero creare gruppi improntati alla trasparenza tra i collaboratori e con le figure apicali, per mantenere un ambiente di lavoro piacevole e proattivo; nel workshop di Annarita De Biase, abbiamo affrontato proprio l’argomento di cosa il team possa fare e non fare per migliorare i rapporti con il management.
Si tratta di metodologie che prevedono un asset mentale importante, anche perchè prendere decisioni consapevoli necessita del giusto contesto. Francesco Strazzullo ce lo ha spiegato nel suo speech, raccontandoci cosa sono gli anti-pattern, ovvero le cose da NON fare quando si deve prendere una decisione. Grazie a lui abbiamo capito che:
- NON si devono prendere decisioni hype based: ovvero, puntare su un framework/libreria/linguaggio relativamente nuovo solo perché viene idolatrato dalla community come “IL nuovo strumento”. In casi come questo dovremmo sempre ricordare che:
- non c’è ancora una community che possa dare supporto per eventuali problemi (stackoverflow/forum vari)
- in tempi brevi, c’è il rischio di una caduta di hype con la conseguenza di rimanere senza supporto attivo.
- NON usare sempre lo stesso strumento per risolvere problemi di natura diversa (approccio usual path).
- NON affidarsi al consulente/esperto esterno all’azienda, che propone la propria “migliore” decisione senza considerare il team e l’ambiente aziendale.
- NON tendere a escludere tools solo perché “arrabbiati” con quello usato in precedenza per altri progetti (rage driven decisions), ricordando che non è il tool ad aver fatto naufragare il progetto, bensì il contesto nel quale è stato usato.
Andrea Torino Rodriguez ci ha poi fatto riflettere sulle differenze tra il coaching e il counseling, portando a chiederci quale dei due metodi motivazionali sia più efficace per chi lavora in modo agile. Meglio un coach che punta al miglioramento delle performance e al raggiungimento degli obiettivi, attraverso la scoperta e la valorizzazione delle potenzialità dei singoli? O preferiamo affidarci a un counselor che, per mezzo di interventi verbali e di stimoli alla creatività, valorizza e sostiene le persone, accompagnandole nell’esperienza del “qui e ora” e agevolandole nella ricerca e messa in atto responsabile di tutte quelle risorse che ciascuno già possiede, anche se fatica a riconoscerle? Il titolo del suo intervento E’ tempo di #NoCoaching parla chiaro ;)
Fortunatamente in SeeSaw queste teorie sono la base del lavoro quotidiano ma, pur applicandole con costanza, ci piace scoprire come evolvono ogni anno e quante sempre più aziende traggono benefici dalla sua applicazione. È proprio il caso di dire “chi più è agile, più evolve”!